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La Nostra Storia

La storia della Garbellotto inizia nel 1775 quando Giuseppe Garbellotto aprì un laboratorio per la lavorazione artigianale del legno e la produzione di botti e barili. Gli successero il figlio Pietro, nato nel 1778, ed il nipote Augusto Emilio.

L’attività progredì per tutto l’800 con successo tanto che Carlo d’Asburgo, l’ultimo Imperatore d’Austria, incaricò proprio Garbellotto della revisione della bottaia di Sua moglie, l’Imperatrice Zita di Borbone Parma.

L’azienda prosperò nella prima sede di San Fior, oggi diventata residenza di Famiglia, fino alla Prima Guerra Mondiale quando la produzione s’interruppe a causa dell’occupazione delle truppe austriache. L’edificio fu trasformato in pronto soccorso militare e tutti gli archivi scomparvero, solo qualche mobile e qualche documento si salvò.

Nel dopoguerra Giobatta Garbellotto, nonno degli attuali titolari, trasferì l’azienda a Conegliano impostandola secondo uno schema più industriale e gettando le basi dei futuri successi. Il periodo tra le due guerre si contraddistingue per le forniture alle prime cantine sociali e le prime esportazioni alle Colonie, ma la situazione in Europa era in subbuglio così da portare allo scoppiò della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale l’azienda venne distrutta. Nel dopoguerra il figlio Pietro, affiancato dal padre Giobatta, acquista i terreni lungo la circonvallazione di Conegliano e costruisce il nuovo stabilimento.

Tra gli anni ’60 e ’70 molte cantine sono da realizzare ex novo in tutta Italia e i bottai percorrono continuamente tutta la penisola per posizionare, montare e collaudare sul posto, dalle botti medie di Biondi Santi, Bertani o Kiola, ai grossi tini da distillato per i grandi gruppi come Branca, Montenegro e Stock.

L’azienda ha ancora una forte connotazione artigianale, ma quello che preme al Cav. Pietro è l’acquisto del legno, così moltiplica i suoi viaggi in Europa dove seleziona i migliori Roveri, che poi segherà direttamente a Conegliano.

Ha infatti deciso di affiancare alla Fabbrica Botti l’impianto di segheria e di rivendere quel legno non aromaticamente adatto al vino, questo gli permetteva di acquisire grosse partite di Rovere a buon prezzo riducendo i costi e mantenendo alta la qualità, tanto da esser definita da qualcuno la Rolls Royce delle botti e diventando presto l’azienda leader italiana.

L’azienda sarà raccontata in diversi libri, da Mario Soldati al Comisso e diventa una visita classica di numerose Scuole Enologiche.

Il commercio legnami fu determinate anche nel salvare l’azienda nei primi anni ’80, dove la crisi del petrolio e il cambio del gusto del consumatore che prediligeva i vini novelli agli affinati, mise a dura prova il settore.

La ripresa non tardò ad arrivare, negli Stati Uniti la famiglia Gallo si apprestava a realizzare uno dei più grandi reparti di affinamento del mondo con 712 tini da 166 hl. Questa grossa commessa fece da volano per qualche anno e i bottai ripresero con entusiasmo ad accendere i fuochi e a battere i martelli. Il Cav. Pietro divenuto poi Commendatore si spegnerà nel 2011 a 88 anni, già nel 2005 aveva ceduto il testimone ai figli. Sono anni di sviluppo aziendale quando vengono introdotti con successo sul mercato La Botticella®, l’anello di congiunzione tra la botte e la barrique, e The Experience® il tino da 1.000 lt auto svuotante, ideale per la fermentazione di piccole partite di uva. Arrivano le prime soddisfazioni anche per l’ultima generazione di Bottai Garbellotto, come i due Guinness dei Primati per le botti più grandi del Mondo.

Nel 2011 viene inaugurata la Divisione Grandi Capacità, che grazie al brevetto del tirante autobloccante, permette di realizzare grandi recipienti a costi contenuti, assemblandoli direttamente sul posto. Questa divisione permetterà la fornitura di 80 tini da 800 hl, 40 da 400 hl ed uno – Hercules – da 2.700 hl al gruppo Acetum.

Nel 2013, comprendendo i propri limiti sulla ricerca, inizia il percorso con l’Università degli studi di Udine, dove con i docenti Zironi e Battistutta si crea una collaborazione che dura ancora oggi. Nascono così i brevetti Botti & Barriques Nir® per la selezione aromatica, il Digital Toasting System® per il controllo digitale della tostatura, in modo da cercare sempre più cessioni delicate ed omogenee.

Considerando sempre il legno, in particolare il rovere, come fondamento aziendale, l’azienda già da qualche è anno certificata FSC® ed PEFC, organi di controllo che il legname utilizzato provenga tutto da foreste ecosostenibili. Mentre con la Francia si consolida il rapporto con diversi produttori di rovere, la Croazia emana una legge che il Rovere di Slavonia può essere venduto fresco solo ad aziende nazionali.

La Garbellotto per garantirsi una via preferenziale acquisisce una segheria in Slavonia di 27.000 mq, concessionaria di stato per il taglio del rovere. Questa figlia diventa presto il centro di taglio e spacco di tutto il legno lavorato dalla Garbellotto, approfittando infatti del corridoio “Baltico Adriatico” convoglia in questo luogo, oltre al Rovere di Slavonia a km0, anche il rovere delle foreste francesi e tedesche.

Questa ri-organizzazione permetterà di costruire il nuovo stabilimento, concentrandosi solo nella produzione di barriques e botti, con legno che fin dalla pianta è seguito e selezionato dai nostri tecnici. Nel 2019 avviene il collaudo del nuovo stabilimento, realizzato con il piano industria 4.0 e progettato seguendo i criteri Lean e denominato “Intelligenza Artigianale”.

L’esperienza del piano industria 4.0, che permette un iper-ammortamento, ci ha permesso di realizzare il Vinificatore di legno 4.0 (domanda di brevetto depositata), un tino di legno a controllo automatico della temperatura, che gode appunto di tali vantaggi fiscali.

I Nostri numeri

245
anni di Storia
1
Famiglia
8
Generazioni
80
Bottai
16.000 mc
di legname stagionato naturalmente
100.000 hl
di bottame l’anno
2
Guinness
5
continenti serviti